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CDR + SICUREZZA (Breganzona)

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1. chiavi standard Una chiave standard è il tipo più comune di chiave. Quando viene tenuta dritta e inserita in una serratura, una serie di cilindretti si solleva allineandosi con i denti e le gole presenti sulla chiave. Se la chiave inserita è quella corretta, la lunghezza dei cilindretti corrisponde a quella stabilita al fine di permettere la rotazione del cilindro che a sua volta aziona il meccanismo che permette l'apertura della porta. Questa chiave può essere duplicata liberamente.

2. chiave passepartout Una chiave Passepartout o Master Key serve per aprire più cilindri diversi (set di serrature). Questi dispongono comunque di chiavi specifiche che però non possono aprire nessuno degli altri cilindri apribili con la chiave passepartout. Tali serrature dispongono di un secondo set di ingranaggi (identico per tutti i cilindri) che vengono azionati solo dal passepartout. In alcuni casi, le grandi organizzazioni possono avere "grandmaster keys", che aprono le serrature che possono essere aperte da svariati passepartout.

3. chiavi a doppia traccia Sono chiavi per mezzi di trasporto ed è caratterizzata dalla presenza di intagli su entrambi i lati della lama e dal logo del produttore. Ha diversi usi, soprattutto nell'automobile per la quale è stata venduta. La stessa chiave è utilizzata infatti per aprire o chiudere le portiere, sia dal lato del guidatore sia dal lato del passeggero, per avviare il motore, per aprire il vano porta oggetti, per aprire il portabagagli ed in alcuni casi il tappo del serbatoio.
Questo tipo di chiave nelle auto è stato aggiornato come profilo.

4. chiavi a doppia mappa Una chiave a doppia mappa è molto simile ad una chiave per uso domestico oppure ad una chiave da automobile, eccezion fatta per la presenza di due file di denti, uno superiore ed uno inferiore. Questo rende il profilo della chiave e della relativa serratura molto simile a quello di una chiave a singola faccia, neutralizzando di fatto ogni tentativo di scassinamento nel caso in cui non venga riconosciuta la differenza.

5. Chiavi paracentriche Una chiave paracentrica è pensata per aprire una serratura paracentrica. È riconoscibile dalla forma contorta della lama, la quale si estende oltre la linea verticale del cilindro costituente la chiave. Brevettate dalla Yale nel 1898, le chiavi paracentriche non sono eccessivamente difficili da scassinare, ma richiedono abilità tecnica e conoscenza pratica.

6. chiave skeleton Una chiave skeleton (o passkey) è un tipo di chiave molto semplice, solitamente costituita da un cilindro con un singolo dente. Per questo motivo è la chiave più semplice da realizzare e scassinare. Le serrature per queste chiavi offrono un livello di sicurezza minimo e sono solo un piccolo deterrente, in quanto qualunque chiave di egual tipo, che abbia dimensioni leggermente più piccole, può essere usata per aprire la serratura. Molti altri oggetti possono essere usati per aprirla. Attualmente queste chiavi sono cadute in disuso e trovano applicazione quasi esclusivamente per le porte d'interno e quelle dei servizi igienici nei locali pubblici.

7. chiave tubolare È progettata per aprire una serratura tubolare. Possiede un corpo cilindrico vuoto molto più corto del normale. Un certo numero di cavità guida la chiave all'interno della serratura, mentre un piccolo rettangolo di metallo evita che la chiave esca dalla serratura e la guidi mentre viene girata. Le chiavi tubolari sono molto difficili da duplicare perché richiedono apparecchiature specifiche. Sono molto usate per armadi, computer e cassettiere. La chiave tubolare è molto diffusa e comprende anche la "chiave universale multipla", un tipo di chiave che consente di aprire cassette pubbliche, ante particolari, ed è spesso data in dotazione al personale dei servizi pubblici. Tale chiave consente di aprire serrature quadrate, triangolari e "a cremonese".

8. Chiave Zeiss Una chiave Zeiss è un incrocio fra una chiave per uso domestico ed una chiave tubolare. Ha 3 file di denti posizionati a 90 gradi uno dall'altro e con il quarto lato piatto. La duplicazione non presenta difficoltà, mentre lo scassinamento, grazie alle tre file di denti, è molto più complicato.

**9. chiave privata Una chiave privata si può duplicare solo presentando un certificato di legittima proprietà della stessa, solitamente allegato con le chiavi stesse al momento dell'acquisto sotto forma di una tessera di plastica. Sebbene questa procedura debba evitare duplicazioni non autorizzate, la loro sicurezza rappresenta ancora un problema.

**10. scheda chiave Una keycard, benché non sia considerata in effetti una chiave, è una tessera di plastica che contiene una firma digitale usata nei controlli di accesso elettronici. Normalmente ha la forma di un pezzo di plastica piatto rettangolare e può servire anche da tessera di riconoscimento. Esistono diversi tipi comuni di keycard, che utilizzano codici a barre, bande magnetiche, schede di memoria (simili a smart card ma non in grado di crittografare), smart card (dotate di un microchip che può identificare se stesso tramite funzioni crittografiche), e tessere di prossimità dotate di RFID. La keycard viene usata in abbinamento con un lettore; strisciandola o inserendola nel caso di tessere magnetiche, o semplicemente portandola in prossimità del sensore nel caso delle tessere RFID.

La tecnologia che utilizza i codici a barre non è molto sicura: il codice può essere banalmente copiato con una fotocopiatrice ed essere spesso letto dal lettore ottico.

Le keycard a banda magnetica stanno diventando sempre più facili da copiare, ma hanno il vantaggio di poter cambiare la chiave immagazzinata in caso quella attuale sia compromessa.

I sistemi di autenticazione digitale, quali le keycard, sollevano preoccupazioni riguardanti la privacy, poiché permettono la sorveglianza computerizzata di ogni entrata.

11. Chiave wireless Le chiavi wireless si basano sul principio di prossimità, dove qualora tale chiave sia vicina al dispositivo di controllo, questa permette l'azionamento dello stesso, come ad esempio aprire le portiere o avviare il motore, senza dover mettere mano alla chiave, ma semplicemente portandola con sé. Alcuni studi hanno dimostrato come queste chiavi pur avendo un complesso sistema di criptaggio, sono estremamente vulnerabili rispetto a qualsiasi altro sistema[1].

12. Caratteristiche Tecniche Alcuni esempi di chiavi medievali rivelano tutta la semplicità e la linearità dell'arte del 1300, avendo una struttura massiccia caratterizzata dal cannello sottile e dalla mappa piatta e rettangolare, munita di diversi intagli. La produzione artistica di chiavi si è avuta, così come per il resto della produzione in ferro battuto, in età barocca, quando l'estetica degli oggetti prevaleva universalmente sull'utilità degli stessi.

**13. componenti I componenti della serratura sono: il chiavistello e il monachetto, le cui funzioni sono rimaste invariate nel corso dei secoli. Le serrature hanno avuto storicamente tre diverse applicazioni a seconda della loro destinazione; ci sono quelle per porte, quelle per bauli e in lucchetti. Le serrature gotiche sono dotate di un meccanismo piuttosto elementare, fino a quando nel XV secolo compaiono i chiavistelli a molla e a leva. Gli esemplari arrivati fino a noi e risalenti a quel periodo riportano alcune decorazioni sulla piastra della serratura che doveva coprire il meccanismo, motivi prevalentemente vegetali e in rilievo. Una vera svolta nel campo delle serrature si ha con il Rinascimento, periodo in cui si comincia ad adottare sistemi di chiusura molto ingegnosi e lavorati con estrema precisione. La principale utilizzazione del lucchetto è in origine quella pratica, esso presenta forme lineari spesso a cuore, a cilindro o a sfera. Le decorazioni più ricche vengono introdotte in un secondo tempo, quando i lucchetti assumono importanza anche come oggetti d'arte nel periodo rinascimentale. Nei secoli XVII e XVIII vengono costruiti lucchetti a combinazione oppure con chiusura dai due lati, per i quali occorrono due diverse chiavi.

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Date da giugno 2019

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